Un’altra settimana è passata e io mi ritrovo sempre qui a raccontarvi qualcosa di me e di quello che vivo. Oggi siamo stati a visitare la foresta delle scimmie, un posto molto turistico e conosciuto
Una tappa obbligata se venite qui a Ubud.
Pensate che con soli con soli 50 000, ovvero circa 5 euro a persona siamo entrati a fare il giro, abbiamo avuto la possibilità di vedere questo mondo incantevole, pieno di questi piccoli/grandi esserini tanto curiosi quanto furbi e curiosi.
Le scimmie sono vispe, intelligenti e per questo vi raccomando di stare attenti ai vostri oggetti personali, sacchetti di plastica ai quali sono attratte e cibo di tutte le varietà.
Perché in men che non si dica ve le ritrovereste di fianco a voi con l’intento di rubare quello che a loro interessa e vi assicuro che la maggior parte delle volte ce la fanno senza troppi problemi.
Quindi vi raccomando vivamente di fare attenzione e di non portare con voi cose di valore o cose a cui tenete particolarmente, proprio per evitare alcun tipo di rischio.
Il giro è stato bellissimo, la durata è di circa 1.30h e in questo arco di tempo avrete la possibilità di vedere le scimmie praticamente a un passo da voi.
Ho vissuto un’esperienza incredibile e mi sono divertita un sacco.
Non solo a scrutarle da vicino, ma persino riuscendo a fare foto buffissime e molto molto particolari.
Non pensiate però, che siano pet da coccolare e toccare perché non è così.
Anzi, non provate i nemmeno se non volete rischiare di essere attaccati.
Sono pur sempre degli spiriti liberi e come tale non amano essere accarezzati.
Il giro è in una vera e propria foresta, all’interno di Ubud, dove loro vivono regolarmente controllate e gestite dalle persone del posto.
Un’altra cosa che ho trovato pazzesca è che le scimmie non sono rinchiuse in questo habitat, infatti molte volte capitava di trovarle fra le strade della stessa città, che gironzolano libere e tranquille fra le strade, tetti di abitazioni e/o negozi.
Ragazzi davvero, se decideste di andare in Indonesia e più precisamente a Bali, non fatevi mancare questa avventura perché è unica.
Al termine del giro abbiamo deciso di andare a Goa Gojah.
Gajah risale all’undicesimo secolo, costruito come luogo spirituale per la meditazione. Prima del suo ingresso abbiamo ritrovato vari negozi di arte, souvenir e chioschi di ristoro presso i quali potreste decidere di farci un giro.
Come vi ho già detto in precedenza , vi raccomando di stare attenti e di contrattare sempre il prezzo cercando di non sentirvi in colpa perché lì funziona così.
Narrando un po’ di storia, il tempio è stato costruito intorno al IX secolo ed utilizzato come santuario. Venne riscoperto nel 1923 da archeologi olandesi ma le vasche per i bagni sacri vennero scoperte solo nel 1950.
Le origini della caverna sono incerte, una leggenda del folklore locale narra che esso sia stato creato con i suoi artigli dal gigante mitologico di nome Kebo Iwa, uno degli undici ministri del sovrano Beda-Hulu, leggendario sovrano del regno di Bali abbiamo ritrovato La famosa caverna dell’elefante scoperta nel 1923 e la piscina, scavata nel 1954, presenta cinque delle presunte sette statue raffiguranti angeli indù.
Un posto sacro ed interessante da visitare.
Essendo appunto un luogo di culto è richiesto un abbigliamento adeguato (parei in prestito presso l’ingresso del sito, consigliata anche una torcia).
Personalmente mi è piaciuto in maniera relativa, esperienza interessante ma che non ripeterei. Ovviamente parlando è prettamente un opinione soggettiva.
Detto ciò non vi sto consigliando di non andare, anzi.
Ad ogni modo ora devo proprio scappare, mi dispiace lasciarvi così ma non ho altra scelta.