Per chi non lo sapesse, per coloro che magari casualmente hanno aperto questo articolo, mi presento, il mio nome è Giorgia e sono una ragazza come tante altre che ha scelto di vivere parte della propria vita visitando luoghi lontani
Misurando sé stessa e provando a vivere in maniera un po’ differente.
Le persone che mi hanno seguita fino ad ora sanno che la mia esperienza in Australia si è volta al termine ormai un paio di mesi fa.
Tre anni e mezzo sono ormai passati dal primo Volo affrontato dove ho attraversato il Mondo. Tempo passato lontana dalla mia famiglia ed affetti. Una scelta impegnativa, ma, nonostante il dispiacere e la malinconia vissuta, a posteriori posso dirvi sia stata la decisione più bella che potessi scegliere di prendere. Un’esperienza che assolutamente consiglierei a tutti! Mi ha fatta crescere molto, e non me ne pentirò mai!
Subito dopo l’avventura Australiana, se n’è aperta subito un’altra, sì esatto, come già, vi ho anticipato in precedenza, ora è cominciata l’ avventura in Nuova Zelanda
Perché qui e non altrove? Innanzitutto perché era una meta vicina all’Australia, quindi facile da raggiungere.
Inoltre, abbiamo parlato e sentito diverse opinioni da persone che ci sono state e il feedback riscontrato è stato solo più che positivo.
Aggiungendo poi, i magici paesaggi e la cultura che offre, non potevamo non scegliere questa tappa!
Quindi rieccoci qui, più carichi che mai, con la speranza non solo di continuare a darvi la giusta carica ma più di prima cercherò di trovare risposta a tutte le domande più ovvie che possono nascere a chiunque abbia intenzione di intraprendere un viaggio.
Oggi è il fatidico giorno della NOSTRA Partenza.
Vorrei raccontarvi il nostro primo aneddoto vissuto ancor prima di iniziare questo viaggio. Come ogni cosa, nulla può andare sempre bene e così ci
imbattemmo con il primo Intoppo all’aeroporto di Mildura verso Melbourne. Innanzitutto vorrei, però, presentarvi Jeannette, lei è stata per noi la nostra mamma australiana, che ci ha accompagnato in tutto il nostro journey e che quel giorno si era offerta di accompagnarci all’ aeroporto con la nipotina.
Noi eravamo carichi come muli e in aeroporto le bilance al check-in confermavano la cosa molto chiaramente!
La valigia del mio compagno pesava ben 7kg in più rispetto al massimo indicato e ovviamente lui cercava di discolparsi dicendo che la “colpa” era
la mia perché gli avevo chiesto di tenermi un libro e l’iPad , visto che nella mia non c’era più spazio.
Non potete capire le “risate” che ci siamo fatti, inoltre pensieri strani iniziarono a frullarci per la testa:
” riusciremo a partire? E ora? Dovremo disfare tutte le valigie e buttare via alcune cose? La gente che ci guarda cosa penserà? “
C’è stato un attimo di panico, fino a quando Jeannette cercò di impietosire l’uomo dicendogli che avevamo perso il lavoro, la casa e la macchina e che eravamo costretti a partire con l’unica cosa rimasta.
Così, l’uomo dietro il check-in, ci tranquillizzò dicendoci che in un qualche modo ci avrebbe fatti passare senza che avessimo dovuto buttare via nulla dei nostri affetti personali.
A parte la fortuna che abbiamo avuto, vi do il Primo CONSIGLIO del nostro viaggio:
PESATE i vostri bagagli prima di recarvi all’aeroporto, non speriate di trovare gente clemente perché non sempre accade.
Pensate, però, che la nostra Sfortuna Scampata sia stata l’ultima?
Ovviamente noooooo… infatti…
Quasi pronti all’ imbarco, una volta consegnati i nostri passaporti all’ometto “gentile” si è verificato un problema.
Era come se il mio documento non comparisse sul suo database!
Stavo quasi per impazzire e non riuscivo davvero a capacitarmi di quale potesse essere il problema.
Così, lui chiamò l’Immigrazione in Nuova Zelanda, creando tutta la situazione
più ansiosa.
Con sguardi strani ed un po’ inquietanti.
Alla fine, passati 15 minuti circa, riuscimmo finalmente a capire dove fosse il problema.
La data di nascita sul mio passaporto non combaciava con quella che avevo inserito nel compilare la domanda per il Visto.
E lì mi tornò in mente l’esatto momento in cui io e il mio compagno la stavamo compilando.
Infatti, ricordai che sbagliammo ad inserirla, ma ricordo anche di aver provato a modificare lo scritto, ricaricando la pagina.
Probabilmente non lo ha fatto ed ecco sorto il problema.
Ora mi faccio una risata e sicuramente ve la state facendo anche voi, ma sul momento eravamo entrambi un po’ preoccupati. Fortunatamente, una donna dell’ufficio dell’immigrazione in Nuova Zelanda ci disse che saremmo potuti partire senza problemi, ma che una volta atterrati avremmo dovuto contattarli per fissare e sistemare il mio permesso.
Tutto questo accadde ancora prima di partire, un po’ allucinante, non credete anche voi?
Una volta risolto, fino all’arrivo a Auckland non riscontrammo altri disguidi ma, ovviamente le avventure non finirono qui…
La prossima settimana vi prometto di raccontarvi parte del proseguo
Per il momento vi saluto, e vi auguro una bellissima Giornata!
Giorgia Marcon