Home Montesacro Il 25 aprile nel Terzo Municipio il trekking urbano della memoria

Il 25 aprile nel Terzo Municipio il trekking urbano della memoria

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La targa in memoria di Pistonesi, Rocchi, Pandini e Piasco

Una camminata tra le targhe commemorative del Terzo Municipio per ripercorrere storie da non dimenticare inaugurata dal Presidente del Terzo Municipio Giovanni Caudo.
Con lui il Trekking Urbano della Memoria e il Circolo Culturale Montesacro affiancati a loro le persone del laboratorio delle Memorie del Casaletto e i cittadini. 
La passeggiata per le vie di Monte Sacro e Val Melaina è tata organizzata per ripercorrere le storie di chi in questi quartieri ha vissuto e combattuto durante l’occupazione nazifascista a Roma.
L’appuntamento era alle 10:30 in via Scarpanto 31 (Metro Jonio) per poi proseguire verso la Palestra Agnini in Viale Adriatico, arrivare alla targa di via Maiella e concludere dentro il Municipio di Piazza Sempione.
Il trekking urbano della memoria è importante per ricordare e non dimenticare tutti i personaggi caduti nella lotta partigiana del nostro quartiere.
Normalemente il percorso è di 5 km, oggi è stato percorso quello più breve di sole tre tappe (ognuna è legata a un luogo e ad uno o più protagonisti di quel periodo) ma a giugno verrà fatto quello completo.
Un po’ di storia del nostro quartiere:
Già a partire dal 1942, con l’indebolimento progressivo del consenso al regime, si era registrata una ripresa della tradizionale attività antifascista. Si andavano riorganizzando i partiti e per la prima volta dei fili, sebbene ancora sotterranei, cominciarono a legare trasversalmente gruppi diversi nelle diverse zone del quartiere.
Accanto alla vecchia generazione di antifascisti matricolati si affaccia una nuova leva di giovani e giovanissimi che la storia ha posto di fronte alla necessità di scegliere, di optare per un campo, e che questa scelta hanno fatto.
Sono quasi tutti nati durante il fascismo e nella stragrande maggioranza non hanno avuto rapporti con la politica o con i partiti. Liberi da ogni bagaglio ideologico si ritrovano spontaneamente per affinità ideali o per comuni interessi culturali. Nicola Rainelli e Ferdinando Agnini sono le figure principali intorno a cui viene sviluppandosi a Montesacro una fitta rete di rapporti che in breve coinvolge decine di giovani. Rainelli è uno studente di medicina legato al Partito d’azione nella cui casa, un villino in Via Monte Argentario, ha trovato riparo e lavoro Paul Lauffer, un medico dentista austriaco di religione ebraica fuggito dalla Pomerania, all’inizio delle persecuzioni ebraiche.
Ha rapporti anche con alcuni giovani operai di Valmelaina, Pistonesi e Piasco, ed è con Agnini uno degli animatori dell’Arsi (Associazione rivoluzionaria studenti italiani).
Agnini, anche lui studente in medicina e poeta, è il punto di incontro di molteplici esperienze. Ha rapporti con l’antifascismo cittadino, con i giovani operai del quartiere e riesce con la sua personalità e sensibilità ad attrarre molti di quei ragazzi che ha conosciuto a scuola o con cui ha giocato a pallone o fatto il bagno nell’Aniene.
L’Arsi è forse una delle più interessanti e originali esperienze della prima fase della resistenza italiana.
Nasce spontaneamente senza nessun collegamento organico con i partiti ed è permeato da un profondo spirito unitario. Vuole essere, nelle intenzioni di Agnini, una delle forze capaci di suscitare nella tradizione culturale italiana, intrisa di idealismo e scetticismo, quella rottura necessaria al risveglio della coscienza individuale e collettiva. I giovani sono il suo referente privilegiato sia per la potenziale forza che si intuisce potrebbero esprimere che per scommettere sul futuro. Ne fanno parte tra gli altri Orlando Orlandi Posti, Franco e Sara Caccamo, Luciano Celli, Lina Rainelli, Mario Perugini, Gianni Corbi, Girolamo Congedo e Giorgio Lauchard.
Tra loro spicca un nucleo di giovanissimi, fra i quattordici e i diciotto anni, che costituiscono un gruppo nel gruppo, sono i “caimani del Bell’orizzonte”.
Alvaro Vannucci, Giuseppe Gnasso, Corrado Fulli, Mario Belotti, Mario Condigliani, e De Anna sono studenti del Ginnasio Orazio Flacco e assidui frequentatori di una spiaggetta sull’Aniene, oltre il Ponte Vecchio, chiamata il “Bell’orizzonte” ove d’estate si fa il bagno. I “caimani” quando non nuotano si incontrano al Bar Bonelli o nei prati per interminabili partite a pallone. Sono legati da una salda e lunga amicizia che li ha portati a maturare insieme la scelta dell’impegno e sarà il cemento che li sosterrà anche nella lotta clandestina.
Ringraziamo il trekking Urbano della Memoria per la storia dei personaggi e gli avvenimenti del Terzo Municipio.