Sandoval ha un sogno, fin da quando vive in Messico a Nogales, nel lontano 1998: disegnare supereroi per le grandi case editrici americane. Ma il suo sogno è contrastato dal confine, invalicabile, tra il Messico e gli Stati Uniti
Quando Tony decide di partire per tentare di attraversare la frontiera clandestinamente, non ha niente. Si avventura con solo una Rotring, un taccuino, 100 pesos e un sogno immenso.
A Phoenix ad aspettarlo la sua fidanzata bionda e innamorata. Entrambi sono pronti per iniziare una vita insieme.
I tentativi di Sandoval di varcare la frontiera saranno ripetuti senza sosta, le difficoltà moltissime, ma vi lascio ad assaporare la trama del fumetto senza raccontarvi nulla. La riuscita dell’impresa è già stata rivelata dalla celebrità delle sue bande dessinée nel mondo. Tony è un fumettista apprezzatissimo, lui è la dimostrazione che le frontiere, per l’arte, non esistono.
Lo abbiamo incontrato alla CArt Gallery dove ha esposto i suoi disegni nella prima tappa italiana che si è prolungata anche a Salerno e Milano.
Tony nel tuo ultimo fumetto pubblicato nel 2017 “Appuntamento a Phoenix” affronti un tema ancora oggi molto attuale, il passaggio dei clandestini messicani verso gli Stati Uniti, si tratta di una coincidenza quella tra l’uscita del libro e i fatti cronaca?
Assolutamente sì, purtroppo dopo vent’anni il tema è ancora attuale, le frontiere adesso con il governo Trump sono impossibili da varcare. I messicani vivono ancora più severamente le ristrettezze, adesso è diventato impossibile il passaggio anche clandestino del confine.
Il tuo sogno è sempre stato quello di disegnare. All’inizio, come narri nella tua storia, era disegnare supereroi per una casa editrice americana, adesso il tuo stile ha preso il sopravvento e sei un artista affermato, come sei arrivato in Europa?
In Messico, da ragazzo, disegnavo solo per me stesso, erano gli anni ‘90. Dopo aver varcato il confine, come racconto nel libro, sono andato a Phoenix e da lì mi sono trasferito a Portland nell’Oregon. Adesso vivo a Parigi, ma l’arrivo in Europa è avvenuto quando ero già affermato, qui posso esprimere la mia arte.